La primavera di quest’anno è intermittente come le lucette di Natale, ma il mio aprile, sinora, è stato particolarmente soleggiato.

È iniziato a Bologna con la Children Book Fair, che visito ormai da tre anni per immergermi nei colori e nelle parole della letteratura per l’infanzia.

Storie scritte in ogni lingua e immagini provenienti dai luoghi più disparati, a testimoniare un amore per la lettura che non conosce frontiere né dazi.

 

Il 10 aprile, poi, è successa una cosa per me molto importante: l’uscita in Spagna de La pastelera de medianoche (La pasticciera di mezzanotte), il quinto e ultimo romanzo della mia pentalogia sensoriale.

La pentalogia dei cinque sensi (Fazi editore) è stata una grande sfida: cinque  romanzi autoconclusivi, scritti in quattro anni, ciascuno dedicato a uno dei cinque sensi.

L’azzardo non consisteva soltanto nello sfornare – per rimanere in tema con La pasticciera di mezzanotte – ogni romanzo in pochi mesi, bensì nel confidare nella risposta dei lettori.

I romanzi, come accennavo poco fa, sono autoconclusivi, per cui se il pubblico avesse smesso di leggerli, la pentalogia avrebbe potuto non concludersi.

Per fortuna non è accaduto in Italia né tantomeno in Spagna.

I presagi non erano affatto rosei quando, all’inizio del 2020, uscì El aroma de los libros (L’annusatrice di libri).

ADN, l’editore spagnolo, aveva preparato un lancio in grande stile, il mio libro era esposto nelle librerie dentro bellissimi espositori, e un gruppo di giornalisti madrileni stava per raggiungermi a Torino.

Toccavo il cielo con un dito ma, come vi dicevo, erano i primi di marzo del 2020, e suppongo che tutti ricordino quel che stava per accadere: pandemia da covid19, voli aerei sospesi e negozi chiusi.

La preoccupazione principale di ciascuno in quel periodo era la propria salute e quella dei suoi cari, ma anche se non era questione di vita o di morte, l’aver visto spegnersi un sogno in procinto di risplendere, per me fu molto difficile.

Immaginavo i miei libri, inutilmente tronfi sui loro begli espositori, sonnecchiare al buio delle librerie chiuse e il cuore mi si stringeva.

Per fortuna mi stavo sbagliando, il mio sogno non si era spento, si stava solo prendendo un’involontaria pausa come tutti noi durante il lockdown.

El aroma de los libros riuscì, seppur più lentamente, a conquistare i lettori spagnoli e, negli anni seguenti, uscì da prima in Messico e poi in Colombia.

Uno dopo l’altro, anno dopo anno, uscirono gli altri quattro romanzi e oggi, nel mese di aprile 2025, posso finalmente dire che – Sì! – Adelina, Dalia, Dora, Pia, Jolanda ma soprattutto l’avvocato Ferro, ce l’hanno fatta!

Si chiude una porta alle mie spalle, ma ora apro la finestra a questa intermittente primavera, per accogliere nuove idee ed opportunità.

Una di queste opportunità si è già concretizzata, è successo qualche giorno fa e ve ne parlerò appena possibile.

Buona Pasqua e buone letture, ci rileggiamo a maggio!

 

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