Gennaio è sempre lunghissimo, nonostante di fatto inizi dopo l’Epifania.
Le luci natalizie si spengono in casa e per le strade, e con esse si spegne l’umore che spesso precipita sottozero proprio come la temperatura.
Ma eccoci finalmente a febbraio, un mese altrettanto freddo che però, a dargliene la possibilità, sa essere prodigo d’ispirazioni.
Febbraio è un mese invernale che osa darsi arie primaverili, un po’ come una simpatica signora di mezza età (tipo me), che dopo aver indossato per tutta la settimana il tailleur grigio pantegana, giunto il sabato s’infila un abito sgargiante come una manciata di coriandoli e si tinge le labbra col rosso acceso di San Valentino.
Tra euforie carnevalesche e cuori rosso fuoco, febbraio è il mese ideale per cominciare un percorso di risveglio creativo.
Se una volta ti piaceva scrivere ma poi il tempo, gli impegni, la famiglia…
Se avresti sempre voluto incominciare a farlo ma poi il tempo, gli impegni, la famiglia…
Trovare il tempo può sembrare la chiave di tutto ma non lo è, o almeno è soltanto il secondo passo; il primo è l’allenamento.
Tutti possiamo trovare una giornata libera per correre una maratona, ma se non ci siamo allenati stramazzeremo al suolo dopo poche centinaia di metri, e lo stesso vale per la scrittura.
Inutile dedicare un intero weekend o prendere una settimana di ferie per lavorare a quel tal romanzo che sogni da tempo, se non sei già abituata/o a farlo; ti ritroveresti davanti alla tastiera del PC in stato catatonico, o a spulciare brandelli di testi scritti mesi o anni prima, cercando di ritrovare il filo logico della narrazione.
Se vuoi scrivere, comincia a farlo per dieci o quindici minuti al giorno, senza darti altro obiettivo se non quello di riempire qualche pagina di quaderno.
Scrivi quel che ti pare senza ambizioni di originalità, fregandotene di sintassi e grammatica.
Racconta quel che hai fatto ieri o che farai domani, o narra di quella volta che a otto anni ti sei perso al supermercato e hai pensato di doverti ricostruire una vita nel reparto casalinghi; inventa una storiella sui lacci delle scarpe, continua una conversazione ascoltata sul tram e se proprio non ti viene in mente nulla, scrivi: NON MI VIENE IN MENTE NULLA, PERCHÉ?
Poi prova a risponderti.
Come mai leggendo vecchie lettere si ha spesso l’impressione che un tempo tutti sapessero scrivere, inclusi coloro che non avevano studiato che per pochi anni?
Perché in effetti è proprio così: un tempo la gente sapeva scrivere perché scriveva! Scriveva lettere, prendeva appunti, teneva diari.
Se le mie parole ti hanno solleticato la voglia di cominciare o ricominciare a scrivere, ti consiglio alcuni libri per approcciare il metodo della scrittura libera e farti i muscoli narrativi.
Noterai che sono testi datati, perché questo approccio non è certo una novità, anzi, è vecchio quanto la scrittura stessa, ma il fatto che si usi ancora depone a suo favore.
Diventa scrittore: l’atteggiamento e l’esercizio mentale di Dorothea Brande (Area 51 Publishing – prima edizione 1934).
Scrivere zen. Manuale di scrittura creativa (Ubaldini editore – prima edizione 1986).
La via dell’artista di Julia Cameron (Longanesi – prima edizione 1998).
Ho sperimentato in prima persona le tecniche di ciascuno di questi testi, il primo è per me una sorta di bussola che ogni tanto riprendo in mano per ritrovare la direzione.
Il secondo è una miniera di idee e di ottimismo (al momento è il mio preferito).
Il terzo lo sto sperimentando proprio ora e sono alla quinta delle dodici settimane del percorso di “recupero creativo” proposto dall’autrice.
Tra qualche settimana ti racconterò come sta andando, e quali sono i capisaldi del metodo.