Anno nuovo, nuove idee!

Sì, ma come trovarle?

Gli esperti di creatività sostengono che per generare nuove idee non sia necessario fare viaggi esotici, esperienze estreme o altre attività costose in termini di tempo e denaro. 

Compiere azioni quotidiane ma in maniera consapevole, può infatti offrire ottimi spunti creativi.

Oggi, per esempio, metterò in pratica la tecnica della passeggiata sensoriale: tornando a casa baderò a ogni mio passo, a ogni cosa che vedrò, ai rumori che sentirò e agli odori che percepirò.

Non dovrebbe riuscirmi difficile, in fondo ho scritto cinque romanzi ciascuno basato su uno dei cinque sensi.

Il bus giunge al capolinea, è il momento di scendere ma prima devo togliermi gli auricolari.

Adoro ascoltare audiolibri e podcast, e i viaggi in bus sono un’ottima occasione per tenermi al passo con le letture e imparare cose nuove; purtroppo però ultimamente sto esagerando,  rischiando di trasformarmi nella moglie del pompiere di Fahrenheit 451 che si estraniava dal mondo portando nelle orecchie delle conchiglie sonore, drammaticamente somiglianti agli auricolari wireless di oggigiorno.

Scendo dal bus e costeggio il parco, godendomi il vociare dei bambini che giocano.

Quanta poesia nei bambini che giocano….

Ma quella era una bestemmia?

Sì, ed era anche parecchio articolata. Non avevo idea che una divinità potesse essere così multitasking.

Nessun problema, mi concentrerò su di un altro dei cinque sensi: la vista.

Oh che carino quel cagnolino che saltella tra le aiuole, e che meraviglia gli alberi. Sono platani? Non ne ho idea, però sono sicuramente molto vecchi, forse secolari. Devono averne viste di cose quegli alberi, magari hanno fatto ombra a illustri personaggi del passato!

Ora proverò a stimolare ancor più la creatività, coinvolgendo  il tatto. Una fronda sporge dal muretto, tocco una foglia cercando di non dare nell’occhio perché questo e il mio quartiere e non mi va di diventare la donna che accarezzava le foglie, anche se ammetto che sarebbe un titolo intrigante per un romanzo.

Passerò all’olfatto, quello è un senso che posso utilizzare senza che altri lo notino.

Dunque vediamo, anzi, annusiamo: sento odore di smog purtroppo, ma anche di terriccio umido, di foglie secche, di muschio e…  

C’è un odore che non riesco a identificare, si fa sempre più forte.

Inalo profondamente…

Già, è proprio quello che pensate che sia e il responsabile dev’essere il bel cagnolino di prima.

O almeno spero che sia il bel cagnolino di prima, e non l’uomo strambo sulla panchina.  

Avere cacca di cane al centro delle proprie speranze è senz’altro creativo ma nuoce all’autostima, sarà meglio passare oltre.

Ricapitolando.

Udito: fatto.

Vista: fatto.

Tatto: fatto.

Olfatto: ahimè, fatto.

Resta il gusto, realizzo mentre attraverso la strada e una zaffata zuccherosa mi solletica le narici.

La vetrina della panetteria all’angolo è piena di dolci invitanti, ora sì che si ragiona!

Sarei a dieta, ma ho esplorato quattro sensi su cinque e non posso lasciare l’esercizio incompleto.

Ah, quanti sacrifici per l’arte!

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