Coltivare una passione, portare avanti un progetto – anzi, tanti progetti! – tiene alto l’umore anche quando l’unica cosa ad alzarsi è la colonnina del termometro, da settimane in inesorabile ascesa verso i quaranta gradi.
Sì, quest’estate ci sono state cose per le quali debbo essere grata, ma ce ne sono state altre di cui avrei fatto volentieri a meno; e le une e le altre erano sudaticce e appiccicose.
In questi casi che si fa?
Non ci si lascia abbattere e si lavora, si legge, si cerca, si studia, si rimesta, si ravana e soprattutto si scrive, sperando che la spossante semina estiva dia buoni frutti in autunno.
A cosa ho lavorato in questa soffocante estate?
- Agli script di un podcast di 5 episodi, del quale vi parlerò più avanti;
- alla preparazione di una tesina per ottenere un’abilitazione professionale alla quale tengo molto;
- allo studio delle lingue, affinché non si secchino (la lingua secca, è una gran brutta sensazione!);
- ai futuri progetti di scrittura perché a novembre uscirà il mio prossimo romanzo, l’ultimo della pentalogia sensoriale edita da Fazi editore, ed è ormai giunto il momento di esplorare nuovi itinerari.
Eccomi qua che esploro, infatti.
Sperando abbiate trascorso una bella estate, vi auguro un rientro morbido e temperato (ovviamente temperato nel senso di mite e frescolino, non di appuntito!).