mitologia dello scrittore

A teatro, quando un attore è un po’ troppo compiaciuto della sua interpretazione viene definito gigione. La gigioneria coglie tutti i giovani attori, e segna il momento nel quale stare sul palco smette di essere una sofferenza per trasformarsi in una gran goduria.

Salvo pietose eccezioni, col tempo la gigioneria scompare, ma gli attori conservano l’incondizionato amore, spesso prossimo al feticismo, per tutto ciò che li riguarda.

Provate a chiedere a un attore teatrale quali siano i suoi film preferiti, e vedrete se non vi trierà fuori “L’attimo fuggente”!

Seppur non tutte le categorie professionali amino sentirsi raccontare (i chirurghi raramente sono fan di Grey’s Anatomy!), la gigioneria non è prerogativa dei soli attori, gli scrittori, per esempio, sono dei gran gigioni.

La maggior parte degli scrittori adora il suo mestiere e, ancor più, ama la mitologia a esso associata, che è assai lontana dalla vita reale del comune scribacchino.

Petrolini_Gastone
Con il suo Gastone, Ettore Petrolini raccontò l’attore gigione

Quello che gli scrittori raccontano (ma non fanno)

Nella vita quotidiana lo scrittore

  • non è eccentrico, almeno non più della media della restante umanità;
  • non cerca l’ispirazione in maniera rocambolesca, lanciandosi in pericolose imprese o partendo per lunghi viaggi. Lo scribacchinus comunis si mette semplicemente davanti al PC e inizia a scrivere, senza fare troppe storie;
  • non consuma le nottate sulla tastiera del PC, poiché, salvo rare eccezioni, la mattina seguente gli toccheranno otto ore di lavoro ordinario;
  • non tracanna secchiate di whiskey tra una stecca di sigarette e l’altra, e se lo fa ha davvero dei problemi seri, che vanno molto al di là del blocco dello scrittore.

Nonostante lo scrittore medio sia un morigerato travet della parola scritta, quando vuole raccontarsi ama farlo con tutti i crismi, senza lesinare su dramma, eroismo e stravizi.

Gli scrittori protagonisti dei romanzi sono quasi sempre crepuscolari e tormentati, qualora invece siano quieti e pacifici, un dramma si abbatterà su di loro sconvolgendogli l’esistenza.

Non sapremo mai se gli scrittori scelgano di raccontarsi a tinte forti, spesso fosche, per apparire più interessanti ai lettori o a loro stessi, nel dubbio vi trascrivo un elenco di libri che hanno per protagonista uno scrittore, sperando che in una di queste opere si celi la risposta al nostro quesito.

  1. Che la festa cominci – Niccolò Ammaniti
  2. Chiedi alla polvere– John Fante
  3. E così vorresti fare lo scrittore? – Giuseppe Culicchia
  4. Gli inquilini – Henry Lesser
  5. Il gioco dell’angelo – Carlos Ruiz Zafón
  6. La strada delle ombre – Mikel Santiago
  7. La verità sul caso Harry Quebert – Joël Dicker
  8. Martin Eden -Jack London
  9. Misery non deve morire – Stephen King
  10. Numero zero – Umberto Eco
  11. Wonder BoysMichael Chabon

 

Hemingway
Hemingway viveva come scriveva

PS: avrete notato che i libri in elenco sono tutti scritti da uomini e, nel caso ve lo stiate domandando, anche i protagonisti delle storie sono invariabilmente maschi. I libri che parlano di scrittrici sono più rari, personalmente me ne vengono in mente giusto un paio. Conoscete qualche romanzo la cui protagonista sia una scrittrice?

Avete qualche titolo da segnalarmi?

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