Buon mese d’ottobre lettori e scrittori!
Tempo fa ho poggiato lo sguardo su una serigrafia applicata alla vetrina di una libreria che recitava: “Lettori si nasce o si diventa?”.
A rigore di logica nessuno nasce lettore poiché, chi più precocemente chi più lentamente, tutti impariamo a leggere dopo la nascita.
Ci sono fieri lettori che dichiarano di “aver sempre letto”, ma tenderei a escludere che costoro abbiano approfittato dei nove mesi nel grembo materno, per portarsi avanti con gli studi.
Ovvietà a parte, credo che qualcuno nasca con una propensione alla lettura superiore alla media, ma che il “grosso del lavoro” lo faccia l’ambiente, e non mi riferisco soltanto a quello famigliare o scolastico.
Io, per esempio, sono nata e vivo a Torino, una città nella quale può accadere di innamorarsi dei libri quasi senza rendersene conto.
A Torino i libri sono ovunque!
Solo per citare le attrazioni letterarie principali, a Torino abbiamo il Salone internazionale del libro, il Circolo dei lettori, il ‘Libro ritrovato’ e Portici di Carta, la libreria più lunga del mondo, formata da più di 120 bancarelle di altrettanti librai torinesi ed editori piemontesi.
Portici di carta, la cui dodicesima edizione si è tenuta il 6 e 7 ottobre scorsi, è stata inventata – manco a dirlo – da un libraio, e offre ai lettori un percorso a settori tematici: storia, gialli, letteratura per ragazzi, cultura orientale e tutto ciò che un lettore possa desiderare o anche solo immaginare.
Ma i lettori non sono attratti da Portici di carta esclusivamente per la varietà dell’offerta, bensì anche per la grande concentrazione di librerie e librai.
Per i lettori i librai sono creature mitologiche, eroi metropolitani che sfidano le leggi di mercato per offrire sogni di immenso valore a modico pezzo.
Noi lettori amiamo i librai e le loro storie, ne siamo affascinati, ecco perché molti libri di successo hanno per protagonisti i librai e le loro librerie.
Alcuni libri che ho molto amato appartengono a questo genere (che ancora non ha un nome, il che dopotutto non è un male!), e ve li voglio segnalare, consigliandovi di leggerli per superare questo bizzoso e uggioso autunno.
Una piccola libreria a Parigi
di Nina George (Sperling e Kupfer -2014)
Jean Perdu non è soltanto un libraio, ma anche un biblioterapeuta che sa consigliare ai propri clienti il libro più adatto al loro benessere. Jean ha una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, e un amore svanito nel nulla ormai vent’anni prima.
Provate a unire i puntini: una barca/libreria, un fiume navigabile, un amore da ritrovare…
Esatto!
Il libraio leva gli ormeggi della libreria e parte per un viaggio onirico, avventuroso e disperato, alla ricerca del perduto amore. A dire il vero non ho amato ogni dettaglio di questo romanzo la cui trama, in alcuni punti, ho percepito un po’ forzata, ma nell’insieme leggerlo è stato come concedermi una bella vacanza dalla quotidianità.
Firmino, avventure di un parassita metropolitano
di Sam Savage (Einaudi 2006)
Firmino è un topo, ma non uno di quelli carini e un po’ saccenti che popolano i libri per ragazzi, i fumetti e i film d’animazione. Firmino è un ratto brutto e spelacchiato, figlio di una pantegana alcolizzata che l’ha scodellato, insieme a un’altra dozzina di sorcetti, nel seminterrato di una libreria. Più piccolo e gracile dei suoi fratelli, Firmino non riesce quasi mai a conquistare uno dei dodici capezzoli materni, e per non morire di fame incomincia a nutrirsi di libri. Firmino è un romanzo ironico, poetico, cupo e appassionato, in grado di far innamorare tutti i cultori (e ancor più i feticisti) dei libri.
Fuori catalogo: storie di libri e librerie
di Rocco Pinto (Voland edizioni – 2011)
Concludo questa brevissima carrellata con una raccolta di racconti scritta da un libraio, ma non un libraio qualunque (ammesso che i librai qualunque esistano…), bensì Rocco Pinto, l’inventore di Portici di carta, la grande libreria collettiva della quale vi parlavo qualche riga fa. L’antologia contiene undici racconti, tutti gradevolissimi, ognuno dei quali porta il titolo di un libro che ha segnato la vita dell’autore, e una tappa della sua formazione di libraio.